Trecento karateka dai cinque agli over
sessant’anni hanno affollato il Palazzetto dello Sport di via Silvio Pellico a
Parma, nella giornata del 1° maggio, in occasione del primo trofeo di karate
tradizionale “Angiol d’Or”.
Giovani e giovanissimi allievi delle scuole
Fikta (Federazione italiana karate tradizionale e discipline affini) sono
arrivati in città dalle province di Parma, Reggio Emilia e Modena per
partecipare alla sesta edizione del Campionato intersociale, un appuntamento
annuale atteso dai praticanti, promosso dall’associazione culturale “La Rosa e
il Crisantemo” di Reggio Emilia e organizzato quest’anno per la prima volta
dalla nostra scuola Shun Ku Kan.
Il programma è iniziato intorno alle 9,30 con la cerimonia del saluto e con una breve ma intensa esibizione di quattro maestri federali, che hanno eseguito un kata (forma) superiore Bassai Sho davanti ai numerosi spettatori sugli spalti del PalaRaschi. Gli organizzatori hanno fatto gli onori di casa e presentato gli ospiti: Giovanni Marani, assessore comunale allo Sport che ha dato il patrocinio, Lucio Mioni, presidente provinciale dell’US Acli che ha contribuito all’evento e Fausto Guareschi, abate del Tempio zen Fudenji di Bargone (Salsomaggiore Terme).
Marani ha
sottolineato l’importanza di far conoscere culture diverse e si è dichiarato
<<orgoglioso di ospitare a Parma i karateka e tutto ciò che rappresentano>>;
sulla stessa linea l’intervento di Mioni che, auspicando una collaborazione con
altre società di karate Fikta della provincia per portare a più persone il
messaggio dello sport, ha parlato di <<una giornata importante dal punto
di vista della socializzazione, perché incentrata su una disciplina
educativa>>. Particolarmente suggestive infine le parole dell’abate
Guareschi, un’autorità anche nell’ambito delle arti marziali per la sua passata
esperienza di atleta. Citando lo scrittore James Hillman e la sua opera “Un
terribile amore per la guerra”, dove la battaglia è vista come una pulsione
primaria dell’essere umano e l’amore per essa diventa “folle”, ha affermato che
<<riunioni come questa hanno il carattere del sacro e spero che i giovani
ne colgano tutta la magia. Qui si entra in una dimensione diversa che non
dimenticheranno mai nella loro vita, in una cultura alla quale spero che i
nostri amministratori si dimostrino sensibili perché è generosa e racchiude
qualcosa in più dello sport>>.
Come la sontuosa cornice di un quadro
d’epoca, le parole introduttive si sono affiancate a un emozionante concerto di
tamburi giapponesi taiko, strumenti antichi utilizzati nella tradizione per
comunicare con gli dei, per cacciare, per infondere coraggio in battaglia.
“Caricati” dal suono dei tamburi, i
partecipanti – suddivisi per fasce d’età e colore della cintura - si sono
cimentati in prove di kata e kumite (combattimento) dichiarato. Le
gare, presiedute da arbitri federali, sono terminate nel pomeriggio. Della scuola Shun Ku Kan hanno partecipato Hila, Federico, Luca, Herve, Renzo, Giusi, Stefano. Bravissimi anche i piccoli Riccardo, Margherita e Luca M.
Al successo dell’iniziativa, che ha avuto
come partner Bia Garden Store, ha contribuito, oltre all’US Acli di Parma,
anche l’associazione musicale culturale Nausica Opera International.
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