"Il problema della mente è profondo. La sua elevazione ad uno stato superiore, l'allargamento e la purificazione di se stessi, sono le ultime cose da conseguire per mezzo della pratica. Si devono allenare mente e corpo, perché diversamente la pratica non ha senso. Tentando di pulire la vostra mente dalle impurità della vita quotidiana, per mezzo del contatto spirituale con gli altri. La mente ed il corpo sono simili a due ruote di un carro, nessuna delle due ha il predominio. Questa è la pratica autentica. Ottenere qualcosa di valore spirituale nella vita è vera pratica. Entrando in contatto fisico con gli altri, si entrerà anche in contatto spirituale. Nella vita quotidiana bisogna arrivare a conoscere le nostre relazioni con gli altri, come ognuno di noi influisca sugli altri e come le idee si possano scambiare. Si devono rispettare gli altri e pensare bene di loro. Le persone devono essere mentalmente aperte e rispettose del benessere e della felicità altrui. In un combattimento, quando riuscirete a trascendere dalla semplice pratica, riuscirete ad essere una cosa sola con il vostro avversario"
Egami incontrò il Mestro Funakoshi nel 1931 e divenne suo allievo.
E' stato uno dei personaggi fondamentali per la diffusione del karate in Giappone e, dopo la morte di Funakoshi, diventò uno dei maggiori punti di riferimento per lo Shotokan che lui stesso aveva contribuito ad elaborare. Per decenni si impegnò nello studio della tecnica; famose sono le sue dissertazioni circa l'efficacia dello tzuki: "Mi sono chiesto per molto tempo se i colpi frontali del Karate fossero veramente efficaci. Ho fatto di tutto, dallo spezzare tavole e tegole al rompere mattoni, ma nonostante queste operazioni fossero andate a buon fine, rimaneva il dubbio circa l'effetto prodotto dagli stessi colpi su un corpo umano". Giunse a conludere, fra le altre cose, che la concentrazione è un fatto peculiare, tanto come fatto mentale, quanto come fatto pratico, ovvero come capacità di riunire tutta la potenza in un unico punto di impatto.
Una delle preoccupazioni maggiori di Egami fu quella di seguire sempre i precetti di pace e genuinità insegnati da Funakoshi, perchè il karate doveva essere praticato come metodo della pace.
Nel 1980, Egami entrò in coma a seguito di una emorragia cerebrale e morì qualche mese dopo. Per tutta la vita aveva sofferto malanni fisici, ma la passione e la scintilla sempre viva lo avevano reso capace di proseguire nello studio del karate con estrema dedizione, trovando di volta in volta il modo di superare le sue debolezze fisiche scegliendo di praticare con metodi sempre nuovi, ma sempre orientati al raggiungimento dell'efficiacia, perchè il karate - come sosteneva Funakoshi - deve essere quello praticabile da tutti, che siano bambini, uomini, donne o anziani.
Ho pensato di scrivere qualche sommaria informazione su Shingeru Egami perchè ritengo la storia della sua vita estremamente interessante. Sicuramente da approfondire.
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