Lettori fissi

domenica 14 marzo 2010

Domenica 14 Marzo: Stage JKA

Domenica 14 Marzo si è svolto a Macherio (MB) il primo stage divulgativo JKA del 2010. I Maestri Shirai e Naito, coadiuvati dalla presenza straordinaria del Maestro Oishi hanno diretto le tre ore di stage. E' stata presentata la nazionale Italiana JKA che parteciperà ai campionati Europei in Germania il 27 Marzo.


P.S. per chi non sapesse chi è il Maestro Takeshi Oishi può consultare questo link:

http://www.csc.ve.it/interviste/IntOishi.php


Purtroppo la foto non è venuta molto bene .... attendo i miracoli di PhotoShop!!!!

mercoledì 3 marzo 2010

Shorin e Shorei

Le scuole di karate a Okinawa sono abitualmente collocate in due grandi correnti: Shorin e Shorei. Tuttavia, fino a ora, nessuno ha potuto precisare come e quando queste due correnti o scuole si siano formate a Okinawa, né la loro relazione esatta con le scuole cinesi. Anko Itosu scrive: "Il karate non deriva né dal confucianesimo, né dal buddismo. Esso e stato introdotto molto tempo fa dalla Cina, con le correnti Shorin-ryu e Shorei-ryu... " G. Funakoshi tenta di precisare la distinzione tra queste due correnti: "Nondimeno, se i kata devono essere classificati, si può, in maniera molto generale, distinguere due grandi gruppi: quelli che appartengono allo Shorei-ryu (scuola Shorei) e quelli che appartengono allo Shorin-ryu (scuola Shorin). Il primo mette l'accento sullo sviluppo della forza fisica e della potenza muscolare; e sorprendente per l’impressione di forza che sprigiona. Al contrario, la scuola Shorin è molto leggera, e richiama senz'altro il rapido volo del falco... In verità, è molto impressionante osservare un uomo possentemente costruito eseguire un kata della scuola Shorei, soggiogando l'osservatore con l'impressione della sua forza assoluta. Ma bisogna riconoscere che tende a mancare di velocità. Allo stesso modo, non si può evitare di restare molto impressionati alla vista di un uomo slanciato che, con gesti cosi rapidi quanto quelli di un uccello in volo, esegue un kata della scuola Shorin, con tecniche dalla scintillante vivacità, risultato di un allenamento intensivo. I due stili sviluppano lo spirito e il corpo, e l’uno non e migliore dell'altro. Essi hanno entrambi i loro punti deboli e i loro punti forti, e coloro che vogliono studiare il karate devono riconoscere questi punti e studiarli di conseguenza..." Secondo questa classificazione, la scuola Goju-ryu si ricollega allo Shorei. Le due scuole Shorin-ryu e Matsubayashi-ryu (gli ideogrammi di Matsubayashi possono anche leggersi Shorin), che comprendono diverse diramazioni e si situano in gran parte nella discendenza di Matsumura e di Itosu, fanno parte dello Shorin. La scuola Shito-ryu partecipa di entrambe. La scuola Uechi-ryu è la ripresa di una scuola cinese introdotta a Okinawa da K. Uechi alla fine del secolo XIX. Essa si pone quindi al di fuori di questa classificazione e proviene direttamente da una delle numerose correnti di Shaolin quan del Sud della Cina.Si avanza l'ipotesi che Shorin e Shorei provengano dalla stessa denominazione: "Shaolin". La lingua locale di Okinawa è un dialetto della lingua giapponese in cui le pronunce delle lettere "r" e "l" non sono distinte. Di fatto la parola cinese "Shaolin" è generalmente pronunciata in giapponese "Shorin". E probabile che il termine Shaolin sia stato pronunciato dagli Okinawesi "Shorin" in una certa epoca, e "Shorei" in un'altra. Penso quindi che Shorin e Shorei designino entrambi la "boxe del tempio Shaolin" o Shaolin quan. In effetti il tempio Shaolin risale alla fine del secolo V, e il termine Shaolin quan proviene da questo tempio. Nel corso della storia questo tempio è stato distrutto, e parecchi templi con questo nome sono stati costruiti, poi distrutti e ricostruiti in regioni diverse della Cina, includendo ogni volta le particolarità delle arti di combattimento della zona. Lo Shaolin quan si è diversificato a un punto tale che lo Shaolin quan del Nord e quello del Sud sono completamente diversi. La denominazione Shaolin quan ricopre dunque un numero molto grande di correnti dell'arte del combattimento. Per questo non sarebbe sorprendente che due forme dell'arte del combattimento tanto diversi come quelle descritte da G. Funakoshi siano state introdotte sotto uno stesso nome, "Shaolin", e che gli Okinawesi abbiano captato foneticamente ora "Shorin" ora "Shorei". In tal caso, è normale che non possiamo trovare i nomi delle scuole Shorin e Shorei in Cina. Le radici della diversità delle scuole di karate di Okinawa risalirebbero allora alla diversità delle correnti dello Shaolin quan in Cina.

lunedì 1 marzo 2010

Sabato 27 Febbraio Stage Nazionale Kumite

Sabato 27 Febbraio si è svolto a Ravarino (MO) il terzo corso nazionale ISI dedicato al Kumite. Presenti i Maestri Shirai e Naito, lo staff dei Maestri della federazioni, la squadra nazionale e oltre 400 praticanti provenienti da tutta Italia.

Per tre ore il Maestro Shirai, coadiuvato dai Maestri Campari, Moffa, Giacobini, Cardinale, Contarelli, Casarini, Bacchi e dagli atleti della nazionale Saffiotti, Leone, Di Bartolomeo ha spiegato i principi e le tecniche da studiare e applicare nell’ottica di ottenere un Kumite preciso, pulito, elegante e soprattutto efficace.

Divisi in quattro gruppi, ciascuno guidato da diversi coach, abbiamo potuto mettere in pratica quanto spiegato dal Maestro alternandoci con diversi compagni di pratica.

Senza entrare nei dettaglio tecnico di cosa è stato spiegato importante è il messaggio che il Maestro, credo, abbia voluto lasciare, il rispetto per il nostro compagno di pratica, che è li con noi per aiutarci a migliorare. Dice il Maestro “lasciate fare gli attacchi in modo che anche lui possa allenarsi e migliore. Qualora un suo attacco “arrivi”, “entri” o ci “tocchi” apprezzarne l’abilità tecnica e non reagite con rabbia e confusione”.

Un altro aspetto su cui il Maestro si è soffermato è “manie e piedi come spade”, bisogna ragionare e agire di conseguenza come se il nostro avversario ci stesse attaccando con delle armi.

lunedì 22 febbraio 2010

oltre allo shotokan...

visto che è passato del tempo dall'ultima grande mega abbuffata da karateki proporrei una "pizzata" per il 5 marzo dopo allenamento...che ne dite?

martedì 16 febbraio 2010

Festa di Carnevale

Ieri, 16 Febbraio, abbiamo festeggiato il Martedì grasso. Grazie a tutti i genitori per la collaborazione e soprattutto un UN BRAVI a tutti i bambini/ragazzi per la loro partecipazione sempre attiva.




lunedì 15 febbraio 2010

Domani, Martedì grasso, festiciola durante il corso bambini


Ciao
domani dalle 18 alle 19, durante la lezione dei bambini/ragazzi faremo una festiciola per il Martedì grasso. Chi vuole può venire in maschera.
Saluti
Diego

giovedì 11 febbraio 2010

Seite e Hente



Ciao,

vi ripropongo nuovamente un post che avevo lasciato tempo fa. Secondo me, dopo l'allenamento fatto ieri con il Maestro, sarà più apprezzato.

Saluti

Diego


"....quando iniziai la pratica del Karate, i nostri Seniors ci spiegavano che Sensei Funakoshi Gichin era il pioniere del Karate. Ma ci dicevano anche che la grande evoluzione, rivoluzione e sviluppo dello stesso era stato portato a termine da suo figlio Yoshitaka: fu lui a realizzare un Karate più rapido, più forte e dinamico. Sensei Yoshitaka cercava la realtà, l'efficacia, il provare se realmente le tecniche funzionassero contro gli attacchi. Ma la cosa importanteche si deve comprendere è che la grande evoluzione del Karate che portò Sensei Funakoshi Gichin di Okinawa fino al Karate che realizzava Sensei Yoshitaka, fu possibile grazie al concetto di O-Waza (tecnica di lunga distanza), con la massima velocità e potenza. Tuttavia non dobbiamo fermarci a questo concetto, perché la cosa realmente importante è dominare l’O-waza per arrivare ad essere efficaci nello Ko-waza (tecnica di corta distanza).Lo stesso Gichin Funakoshi giunse ad affermare che il Seite (quando un braccio difende e l'altro contrattacca) è importante, ma lo è ancor di più il lavoro di Hente (difesa e contrattacco con lo stesso braccio) e l’Hente è direttamente collegato alla pratica di Ko-Waza.Per quanto precedentemente esposto, diviene particolarmente importante comprendere il concetto di O-Waza e come fu storicamente sviluppato. Immaginiamo che la realizzazione di un Tsuki su una distanza di un metro impiegasse un tempo “X”. In sostanza, quello che faceva Sensei Yoshitaka era aumentare la progressivamente distanza, per esempio due o tre metri, tentando di impiegare lo stesso tempo, per ottenere dunque molta più efficacia: da lì sorse l'importanza della posizione di Fudo-Dachi.Nei tempi di guerra, gli antichi Samurai davano molta importanza ai movimenti realizzati in Ko-Waza cercando l'immediatezza dell'azione, perché ci si giocava la vita nella distanza corta. Poi, in tempo di pace, aumentarono progressivamente i percorsi delle tecniche, centrandosi più sul lavoro di O-Waza, come sistema di allenamento. Per esempio, nel Kendo si realizzavano tecniche di ampio percorso con il fine di sviluppare maggiormente gli arti e fortificare il corpo, ossia come allenamento.Tuttavia, questo sistema di allenamento ben utilizzato serve per preparare lamuscolatura per poi poter praticare in Ko-Waza con efficacia. Quanto al lavoro delle posizioni, la specialità di Funakoshi (padre) era il Kiba-Dachi. Yoshitaka lo osservò molto e dal frutto delle sue sperimentazioni nacque la posizione di Fudo-Dachi, in quanto lui basava il suo metodo sulle tecniche esplosive e di lungo percorso. Per questo motivo creò la posizione di Fudo-Dachi: perché questo tipo di tecniche realizzate da posizioni come Zenkutsu-Dachi perdono gran parte della loro efficacia. La stessa cosa accade con i differenti tipi di spostamenti, da Fudo-Dachi possiamo spostarci e cambiare di direzione con la massima velocità e stabilità, il che non accade con altre posizioni. Un esempio chiaro della ricerca di maggior distanza e profondità nelle avanzate di un Tsuki lo abbiamo nella sequenza tecnica di: “Fumi Komi-Soe Ashi ; Gedan Tsuki–Soto Uke” del Kata Empi"